Considerazioni e orizzonti

Proprio perché di me sono una rimanenza, un rimasuglio interessante, il piccolo ritaglio di una stoffa meravigliosa, facilmente mi riconosco in una storia che ovunque a tutti ha qualcosa da insegnare. Mi metto in ascolto disponibile, cerco nei miei giorni l’amore per tutto l’anno, disegno e mi rallegro, appiano, districo; soprattutto erro, cammino vagando, incespico talora nel dispiacere di non avere terra, poi mi sciacquo il viso e trovo in ogni minuscola goccia la speranza migliore, quella fiaccola che rischiara ulteriormente il crocevia. E sa di costanza, di vita che tiene, rattoppata ma salda, manchevole solo in quanto desiderante. Pace, serenità, salute, impegno. Ma se vengono i lupi – e lupi sono molti, benché completamente ridicoli e insufficienti – potrò consentire a questi di mescolare male il sogno? Li caccerò lontano, li spaventerò con il fuoco? Li odierò avidamente? Mostrerò anch’io i miei denti come un animale? Oppure mi sentirò più libera nel renderli semplicemente inoffensivi, ignorandoli come si fa con le cose di poco conto? E ancora, se io trovassi loro un posto nel mio orizzonte così spazievole, un posticino modesto e disadorno ma pur sempre posto, come ho già saputo fare più volte con chi mi ha derubata, non sarebbe più vicino allora il posto mio? Non avrei ascoltato bene la storia, non avrei fatto bene quello che Tu vuoi?

 

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